toria del colore

Omaggio a Mirò

Numero Opera: 3018

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Il ritratto a mosaico di Joan Mirò è frutto dell’incrocio di sguardi tra il soggetto immortalato in una foto e la studentessa esecutrice che per realizzarlo ha dovuto entrare in relazione con il pittore spagnolo approfondendo la sua arte e la sua personalità.

Questo ritratto è dunque l’interpretazione di un’immagine fotografica: le tessere, di dimensioni e forme diverse, e gli andamenti ripropongono i tratti e la fisionomia del volto rappresentato. L’empatia del mosaicista con il soggetto che deve descrivere, si esprime nelle soluzioni utilizzate: dallo spessore delle tessere, alla scelta dei colori, dall’evidenza delle linee all’ampiezza delle fughe. Se è scontato che nel ritratto si rispettino i lineamenti del protagonista, non è scontato che si riesca a trasmettere la carica interiore e il carattere di quella persona. Questa è la principale sfida nel ritrarre qualcuno. Ecco che interpretando un viso a mosaico, lo studente entra in qualche modo in simbiosi con il soggetto e lo anima anche in base al proprio modo di sentirlo e di percepirlo, aumentandone, in molti casi, il potere seduttivo. Si noti ad esempio la resa degli occhi di Mirò con quelle due tesserine tonde che danno luce e vivificano lo sguardo.