Numero Opera: 3581
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Durante gli scavi del 1963 ad Aquileia è stato trovato un pavimento di un grande ambiente con mosaico bianco cinto al margine da due fasce decorative in nero, una a motivi vegetali e una a greca. Al centro si trovava un emblema inserito su formella di terracotta di cm 60 X 60 rappresentante una scena marina: su fondo turchino sono rappresentati i pesci più svariati; essi sono forniti di ombra, intesa andare l’impressione del movimento più che l’illusione della profondità. I colori sono vivaci e le notazioni dei particolari sono estremamente puntuali, tanto che è stato possibile riconoscere con sicurezza le singole specie. Quasi al centro campeggia il gruppo di polipo – aragosta – murena che compare frequentemente in mosaici che rappresentano pesci, illustrando la naturale rivalità dei tre animali; esso conferma un detto comune ai pescatori dell’Adriatico, del Tirreno e della Sardegna: “il polpo mangia l’aragosta, l’aragosta mangia la murena, la murena mangia il polpo”. Dal punto di vista stilistico questo piccolo mosaico si pone fra i pannelli di analogo soggetto che a Pompei sono ancora squisitamente di tradizione ellenistica e che invece nell’Africa settentrionale testimoniano la ricerca di nuove vie. L’emblema è datato all’età dei Flavi, cioè alla fine del I sec. d.C. (c’è il sospetto che sia stato importato, anziché fatto ad Aquileia).