toria del colore

Inaugurata la Mostra della Scuola Mosaicisti a Pordenone- 2012

Inaugurata la Mostra della Scuola Mosaicisti a Pordenone- 2012

E’ stata inaugurata con successo la mostra “Scuola Mosaicisti del Friuli 1922-2012, la storia e le opere”, uno degli ultimi, ma non meno importanti, omaggi ai 90 anni di storia e di vita della Scuola Mosaicisti del Friuli. L’iniziativa, promossa ed organizzata dall’Associazione Culturale “Il Circolo di Pordenone” con la collaborazione della Provincia di Pordenone, ha già avuto riscontri positivi su stampa e media, oltre che tra il pubblico.
La Scuola Mosaicisti del Friuli è infatti un Istituto forte di una tradizione consolidata, che ha saputo innovarsi nel tempo, dotato di una formazione così qualificata da farne un Centro del Mosaico Contemporaneo riconosciuto a livello internazionale.
Storia e attualità sono esemplificate nella mostra aperta a Pordenone fino al 6 gennaio 2013: nel percorso ci sono tutti gli stimoli per riscoprire la storica versatilità del mosaico che è pavimento, è parete, è elemento d’arredo … da sempre. Il mosaico è stato pavimento di pietra capace di fondere utilitas e decor in epoca romana e medievale, è stato pavimento in seminato a partire dal Cinquecento (con successo fino a oggi) ricreando le suggestioni di una costellazione in terra con i colori e la varie granulometrie dei materiali impiegati. Il mosaico è stato – ed è – preziosa parete nei luoghi dedicati al culto, alla spiritualità, alla memoria, alla fruizione pubblica in ogni tempo. Il mosaico è stato – ed è – valore aggiunto nel rivestimento, nella decorazione, nell’integrazione di fontane, ninfei, colonne, vasi, tavolini, elementi d’arredo in genere. Ha sempre trovato un’osmosi con gli spazi della vita dell’uomo.
E ancor oggi la trova questa sinergia, nella sua capacità di innovarsi e di fare ricerca, percorrendo i sentieri della contemporaneità. Come? Attraverso le sperimentazioni e le sensibilità tecniche, interpretative, ideative dei mosaicisti, attraverso le ideazioni degli artisti e dei progettisti, attraverso le nuove tecnologie, ma soprattutto attraverso lo scambio di pensieri e idee che contribuiscono a costruire, a immaginare, a sognare il futuro.
Con queste basi sono nati molti dei mosaici contemporanei presenti in mostra, ognuno con la propria personalità. Una personalità dettata dalla sensibilità degli artisti e dei mosaicisti, dettata dai caratteri dei materiali, che spaziano dalle superfici lisce dei sassi, alla scabrosità delle pietre, alla luminosità degli smalti, dei vetri, degli ori. Una personalità dettata dalla texture di superfici dalle possibilità illimitate in termini di vibrazione materica e cromatica, di superfici dove la ricerca analitica si condensa in uno spazio di pura concentrazione e contemplazione, di superfici dove ritmi e alternanze sono dettati dall’intramontabile gioco di tessere e fughe.
Così si può leggere la ricreazione in mosaico di opere di vari autori: sono infatti interpretate musivamente le sciabolate cromatiche di Voltolina, la ricerca di Getulio Alviani, le esuberanze giocose di Ugo Nespolo, le semplificazioni formali di Mario De Luigi, Lojze Spacal, Tommaso Cascella, Giacomo Soffiantino, Diego Birelli, Mario Cresci, le astrazioni di Guido Strazza e le fiabe poetiche di Francesco Musante. Ma si trovano concretizzati anche alcuni progetti di design: dal tavolino “Omaggio a Nizzoli” degli anni Trenta, ai più recenti e inediti vasi di Stefano Jus e Ugo La Pietra, fino a “Tovaglia” di Ugo La Pietra e “Forme plastiche” di Giulio Candussio.
Il mosaico oggi rappresenta una via d’uscita rispetto alla riproducibilità, alla serialità, all’omologazione di gusti e di pensieri. Non sottovaluta l’importanza del progetto, del disegno, della sperimentazione, della ricerca. Non sottovaluta il dialogo con il mondo dell’arte e della cultura, né quello con tutti i nostri sensi che, in modo sottile, riesce sempre a mettere in moto, dimostrando di essere oggi un’arte più che mai viva.
Tra le varie Autorità presenti all’inaugurazione, sono intervenuti il Presidente della Provincia Alessandro Ciriani, il vice Presidente della Fondazione CRUP Paolo Mussola, il vice Sindaco di Pordenone Renzo Mazzer. Tutti concordi sull’importante ruolo rivestito dalla Scuola a livello mondiale quale “Unicum” nell’arte musiva e vera eccellenza del nostro territorio.