toria del colore

La conferenza all’Umanitaria di Milano

conferenza umanitaria

La conferenza all’Umanitaria di Milano

Si è svolta nella città meneghina la conferenza Scuola Mosaicisti del Friuli dal 1922 una tradizione in evoluzione presso la sede della Società Umanitaria, grazie alla preziosa collaborazione del Fogolâr Furlan di Milano.

Dopo i saluti istituzionali di Alberto Jannuzzelli presidente della Società Umanitaria, di Stefano Lovison presidente della Scuola Mosaicisti del Friuli e di Loris Basso presidente dell’Ente Friuli nel Mondo, Gian Piero Brovedani, direttore della Scuola Mosaicisti del Friuli ha tenuto un’articolata relazione, accompagnata da un ricco apparato di immagini tra fotografie d’archivio, documenti, opere, bozzetti.

Ripercorrendo la storia della Scuola, che ha appena chiuso il suo centesimo anno di attività, Brovedani ha voluto evidenziare come la tradizione del mosaico e del terrazzo diffusa nel Friuli occidentale sia inscindibilmente legata a Venezia. Questo sapere artigianale veniva tramandato sul territorio nelle botteghe familiari e ha lasciato tracce importanti in tutto il mondo che ancora oggi ammiriamo in edifici civili e religiosi. Quando nel primo dopoguerra i giovani ripresero a emigrare in cerca di un’occupazione, si ritenne che una solida formazione fosse per loro sicurezza di un lavoro dignitoso e gratificante. Da qui l’intuizione di aprire una scuola che insegnasse un mestiere, quello che in questa parte del Friuli era già diffuso e peculiare. Nell’istituzione della Scuola Mosaicisti del Friuli fondamentale fu l’impegno del Comune di Spilimbergo con l’allora sindaco Ezio Cantarutti e tra i diversi sostenitori della nuova realtà formativa ci fu anche la Società Umanitaria che persuasa dalle parole di Lodovico Zanini, suo delegato in regione, in quanto ente filantropico, diede un supporto economico.

Ecco quindi la volontà di raccontare proprio in questo luogo di Milano la Scuola Mosaicisti del Friuli attraverso una relazione che dalle origini ha poi ripercorso gli eventi salienti di un secolo di vita, fino ad arrivare ai giorni nostri, sottolineando le trasformazioni, le difficoltà, i successi: dai grandi mosaici realizzati in tutto il mondo, alle azioni intraprese per far conoscere e valorizzare l’arte del mosaico, dalle esperienze ereditate dal passato alle innovazioni imposte dalle esigenze e dalle ricerche espressive della contemporaneità.

La soddisfazione del numeroso pubblico milanese e i riconoscimenti giunti da più parti evidenziano una volta ancora l’impegno e il successo di un’Istituzione unica in Italia nella conoscenza e nella formazione dell’arte del mosaico.

Articolo dedicato all’evento dal Fogolâr Furlan di Milano.

 

Relazione del direttore Brovedani

30 gennaio 2023